IDIOTA o BRIGANTE (poesia calabrese)
Mare e monti giocano insieme
cantando desideri,speranze  e patemi.
Terra selvaggia, Aspramontana!
solo per caso qualche lembo di pianura.

Di tutti i versanti si perde il mare

mentre da nord montagne a chiudere.

Gente isolata da monti e burroni

lontani dal mondo e vicini alla luna.


Sentieri tracciati a forza di asino

e di mani indurite dall’uso degli arnesi.

Fatiga, sudore, freddo e calura

per  un boccone di pane e pere.

Così fu la storia della Calabria

povera e libera la terra mia.

Ma il destino non si fermò

presto una oscurità curiosa discese.

Gente straniera iniziò a comparire

con mano alle armi per comandare.

Negli anni ne vennero di tutti i colori

non fecero altro che pace distruggere.

Tra tutti coloro che ci vergarono

il Piemontese fu il più amaro.

Troppo diverso era il suo sangue

venne con il Re e i soldati rubando.

Pulci(povertà) e sangue questi lasciarono

ma l’unità presto dettarono

Unirono le carte,non gli uomini!

Poi ci rubarono pure le mani (braccia).

Mani che andarono dai nord italiani

per consacrare la causa industriale.

Dopo questa storia che ci hanno imposto

Ad un brutto destino ci hanno abituati.

Impauriti ci ritrovammo in male maniera

questo triste governo resiste tuttora.

Il nostro sangue continua a emigrare

tanto quaggiù non resta niente da fare.

Quattro gatti siamo rimasti inchiodati

non  più selvaggi ma addomesticati.

Soldi,calcio e televisione

hanno distrutto ogni illusione.

Droghe di Stato e dei trafficanti

Ci hanno corrotto il cuore e la mente.

Politica, ndragheta e carabinieri

Sembrano tutti lo stesso mestiere.

La porta è aperta a chiunque voglia venire

per lasciare  mostri,cemento e veleni.

Questo è il nuovo progresso moderno

una sola andata senza ritorno.

E allora……Tu! Che cazzo resti a fare ?

Sei davvero idiota! Ti ostini a restare?

Voglio sentire il vento salato

Come quando ero bambino.

Resto perché qua ho imparato a respirare!

Il mio cuore Brigante! Qua vuole morire.

                                TONI  CAPUA

“il sovversivo” di un amabile azzurro”, venerdì 23 ottobre 2009

Da Quaderni del  Sud – Quaderni calabresi